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Articolo di Sandra Coggio. In foto Federica Picchi

Il film Unplanned risveglia le coscienze. A lungo è stato un tema vietato

La sentenza della Corte Suprema Americana ha riportato l’attenzione su un tema da troppi considerato un dogma intoccabile.
Contemporaneamente in Italia viene presentato UNPLANNED, un film-testimonianza, sullo stesso argomento, che registra sold-out in ogni sala, abbiamo raggiunto la distributrice nazionale Federica Picchi (tra l’altro di origini spezzine, che avevamo già intervistato in occasione dell’uscita di un suo precedente film CRISTIADA).

Dott.ssa Picchi, il film UNPLANNED tratto da una storia vera, quella della ex-direttrice delle cliniche abortistiche più potenti in america, la Planned Parenthood, sembra aver scoperchiato un vaso di pandora, si aspettava un tale richiamo di pubblico su un argomento cosi delicato?

<<Ho scelto di acquistare, far doppiare e distribuire UNPLANNED in Italia perché, come tutti i miei precedenti film, mi interessa portare sul grande schermo storie vere che facciano riflettere e interroghino il pubblico. Le storie dei miei film hanno sempre riguardato accadimenti non banali, perché la vita non è mai banale. Con UNPLANNED – LA STORIA VERA DI ABBY JOHNSON la scelta è stata ancora più “azzardata”, perché quando ne ho acquistato i diritti per l’Italia sapevo che il tema rappresentava un tabù, ma la verità, per quanto scomoda e difficile, è sempre un dono ed è quindi un “dovere morale” poterla portare nelle sale a prescindere dalle proprie idee o punti di vista sul tema.>>

Gli accadimenti, soprattutto quelli americani, le stanno dando ragione. La Stampa italiana come ha accolto il film?

<<Su questo film hanno detto e scritto di tutto, quello che è certo è che è una storia vera, il film rispetta al 100% quello che è realmente accaduto. Ne sono a testimonianza la causa legale tra Abby Johnson e la Planned Parenthood. Anche il meraviglioso finale a sorpresa (che sembra proprio scritto per un film) è assolutamente reale. Infatti, come dico sempre, la realtà è spesso più fantasiosa della finzione e sicuramente molto più interessante.
Al di là delle opinioni è il pubblico che fa il successo di un film e ultimamente le sale che proiettano UNPLANNED sono letteralmente prese d’assalto. Seleziono e scelgo direttamente io dove proiettarlo perché desidero che dopo ogni proiezione ci sia un momento di dibattito che coinvolga capillarmente tutta la cittadinanza. Perché ritengo che questo non sia un semplice film, ma un occasione di riflessione collettiva, un modo per interrogare e risvegliare l’opinione pubblica su un tema importante quanto silenziato.>>

Tornando al dibattito USA, questa nuova sentenza come si rifletterà sul film, crede ne darà ulteriore vsibilità?

<<Più che leggere la situazione americana come volano per il film, credo si debba fare il ragionamento inverso, ovvero come il film – con la sua testimonianza di vita vera e cristallina, che non giudica, ma ha solo la forza del suo vissuto – riesca a spiegare quell’humus culturale che sta portando alla rinascita del dibattito in America. Ricordo che il film è ambientato in Texas e ha creato moltissimo scalpore in America, andando a colpire profondamente l’opinione pubblica e interrogare il legislatore sul tema.>>

Crede che la stessa cosa accadrà in Italia?

<<Dato il flusso di presenze che hanno registrato il sold-out in tutte le ultime proiezioni, peraltro in un periodo dove quasi nessuno va al cinema, direi proprio di si. Il film fa riflettere e colpisce nel profondo, per questo ho deciso di accompagnare ogni proiezione da un momento di condivisione e di dibattito.>>

Quando nella nostra città?

<<Spero presto. Il 29 Luglio presenterò il film al Teatro Ariston di Sanremo successivamente potrei fare anche tappa nella mia amata città natale (LA SPEZIA).>>

Estratto da Articolo di Sandra Coggio. In foto Federica Picchi – Il Secolo XIX 1/07/22